Come lo facciamo

Eseguiamo il nostro lavoro cercando di perfezionarci ogni giorno di più. Siamo un’industria innovativa, ma sartoriale, perché studiamo ogni singolo dettaglio cercando il punto in cui sia possibile migliorarlo, continuamente: tra il 2020 e il 2022 abbiamo rivoluzionato tutti i nostri impianti, aumentando l’efficienza e portando la capacità complessiva di trattamento a 360mila tonnellate annue di materiali, tra i nostri impianti di Pontedera e quelli dei partner dislocati sul territorio toscano.

Ma ogni giorno cronometriamo ogni presa, la pesiamo, calcoliamo i giusti centimetri di altezza da cui può essere aperta, adattiamo le paratie del bunker di ricevimento in modo che ne esca il meno possibile. Siamo in grado di tarare selettori ottici e nastri in base al materiale che arriva adattandoci in modo dinamico e reattivo ai cambiamenti della società. Per questo redigiamo linee guida e formiamo i nostri lavoratori cercando di farli sentire parte di un progetto importante: perché il loro lavoro, anche in questo caso specifico,  non è prendere qualcosa da una parte e metterlo da un’altra: il loro lavoro è un pezzetto fondamentale di una filiera industriale che guarda a un modello di crescita rigenerativa, che finalmente restituisca al pianeta più di quanto prende. E meglio viene fatto, più ne beneficeremo noi e i nostri figli.

1 - La Comunicazione

La comunicazione è fondamentale per mettere i cittadini in condizione di fare una raccolta differenziata di qualità, funzionale agli obiettivi finali dell’economia circolare: ovvero la massima valorizzazione dei materiali scartati dalla nostra società e la ricollocazione sul mercato dei materiali che sono stati riciclati. Per questo Revet è attiva a tutti i livelli mediatici in supporto alle aziende di igiene urbana del territorio ed è considerata un ottimo esempio di circular economy a livello nazionale.
In particolare Revet promuove: visite agli impianti (da parte di istituzioni e gruppi di cittadini) e visite scolastiche; aderisce ad eventi e convegni; ha una presenza capillare sul web e sui social network; risponde con puntualità alle domande e agli input che arrivano da cittadini, imprese e mondo della ricerca. Revet coordina anche la piattaforma Toscana Circolare, creata dai comunicatori delle aziende di igiene urbana della Toscana con l’obiettivo di spiegare l’importanza di fare bene il primo passo, ovvero una raccolta differenziata corretta e funzionale al successivo riciclo. Ma anche con l’obiettivo di raccontare l’eccellenza toscana nella valorizzazione e riciclo dei materiali da imballaggi.

2 - La Raccolta

Attraverso 22mila contenitori sparsi sul territorio toscano, Revet serve l’80% dei cittadini toscani, residenti in quasi 200 comuni.  E lo fa con una raccolta automatizzata ed efficiente che permette di compiere il primo passo verso la realizzazione di una vera economia circolare. Infatti grazie al sistema di navigazione sviluppato insieme a fornitori all’avanguardia, Revet è oggi in grado di certificare in tempo reale ai gestori ogni singolo servizio, ottimizzando la raccolta e fornendo al cliente la possibilità di gestire immediatamente qualsiasi segnalazione.

3 - La Selezione

Se una raccolta differenziata è stata fatta bene dai cittadini ed i materiali sono stati raccolti in modo efficiente dalle aziende, il terzo fondamentale e delicato passo è quello della selezione e della preparazione al riciclo. Nel proprio stabilimento di Pontedera Revet processa ogni anno circa 170mila tonnellate di materiali, a cui si aggiungono quelle lavorate negli impianti partner dislocati sul territorio regionale. Gli imballaggi in plastica, vetro, acciaio, alluminio e tetrapak vengono separati per materiale, tipologia di prodotto e colore attraverso la selezione meccanica operata da apparecchiature all’avanguardia, e successivamente rivisti anche dalle esperte mani dei cernitori manuali: più i materiali sono omogenei e ‘puliti’ e più facile sarà il riciclo. I materiali vengono poi pressati in balle omogenee e stoccati in attesa di essere inviati ai riciclatori.

4 - Il Riciclo

Attraverso continui investimenti in tecnologia e in ricerca, Revet è costantemente impegnata ad aumentare le quantità di materiali effettivamente avviate a riciclo. Revet processa questi materiali per conto dei consorzi nazionali di riciclo afferenti al Conai: sono questi consorzi i proprietari dei materiali che vengono venduti tramite aste online ai riciclatori che offrono la garanzia di un riciclo efficiente e fanno le offerte migliori. Questo percorso vale per i metalli, per il tetrapak e per la maggior parte degli imballaggi di plastica. Non avviene per due materiali: nel caso del vetro infatti l’accordo siglato col consorzio Coreve prevede che tutti gli imballaggi di vetro raccolti in toscana e processati nell’impianto di Vetro Revet ad Empoli vengano riciclati sempre ad Empoli nella vetreria Zignago (300 metri in linea d’aria). Nel caso della componente poliolefinica estratta dal plasmix (polipropilene e polietilene alta e bassa densità), il riciclo avviene direttamente all’interno dello stabilimento Revet di Pontedera.

5 - La ricollocazione sul mercato

Perché il ciclo si chiuda davvero è necessario che il materiale, una volta riciclato, torni sul mercato: solo così si realizza davvero l’economia circolare. Revet ha dunque anche il compito di ricordare ad aziende, istituzioni e cittadini che è necessario che ci sia qualcuno che produce oggetti in materiale riciclato e qualcun altro che questi oggetti li acquisti. Attraverso il proprio lavoro di lobby, di marketing e di comunicazione efficace, Revet collabora dunque con i propri stakeholders e con il legislatore, stimolando provvedimenti che vadano in direzione dell’economia circolare, ad esempio: credito d’imposta per chi acquista oggetti contenenti materie prime seconde; misure incentivanti per chi produce imballaggi facilmente riciclabili (Contributo ambientale Conai differenziato), disincentivi per chi produce oggetti usa e getta (direttiva europea Sup).

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